QUESTIONE DI CHIMICA (#26)
IL PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA DEL 2008
Martin Chalfie invece ha dimostrato l'utilizzabilità della GFP come tracciatore biologico luminoso di numerosi fenomeni biologici.
Ed è proprio qui che si inserisce il fluorimetro, che usa la proteina come marcatore di altre proteine (con le quali la GFP si fonde) per diverse tipologie di analisi.
E da questo mi ricollego a Roger Y. Tsien, che tramite una serie di mutazioni della GFP ha consentito di estendere la “paletta” di colori con cui tracciare differenti cellule e proteine, permettendo così di seguire in contemporanea l'osservazione di differenti processi biologici.
Nel 2008 è stato riconosciuto e premiato con un Nobel per la chimica il lavoro degli statunitensi Osamu Shimomura (del Marine Biological Laboratory di Woods Hole e della Boston University Medical School), Martin Chalfie (della Columbia University) e Roger Y. Tsien (dell'Università della California a San Diego).
Il loro merito è stato quello di isolare e studiare una particolare proteina, la GFP (Green fluorescent protein), prodotta naturalmente da una specie di medusa bioluminescente tipica della costa occidentale del Nord America, la Aequorea victoria.
Più nello specifico, Osamu Shimomura è stato il primo a isolare questa proteina e a scoprire che essa brilla di una luce verde quando è esposta a raggi ultravioletti.
Martin Chalfie invece ha dimostrato l'utilizzabilità della GFP come tracciatore biologico luminoso di numerosi fenomeni biologici.
Ed è proprio qui che si inserisce il fluorimetro, che usa la proteina come marcatore di altre proteine (con le quali la GFP si fonde) per diverse tipologie di analisi.
Un esempio di impiego è la FRET (fluorescence resonance energy transfer), in cui due proteine di cui si vuole studiare l’interazione, sono modificate “taggandole” con due proteine fluorescenti differenti.
E da questo mi ricollego a Roger Y. Tsien, che tramite una serie di mutazioni della GFP ha consentito di estendere la “paletta” di colori con cui tracciare differenti cellule e proteine, permettendo così di seguire in contemporanea l'osservazione di differenti processi biologici.
Commenti
Posta un commento